La Preservation Rhinoplasty rappresenta oggi un grande traguardo e ci permette di ottenere risultati naturali con trauma operatorio estremamente ridotto.
La preservation rhinoplasty è l’intervento di rinoplastica primaria con conservazione del dorso osteocartilagineo originale. Le tecniche per eseguirla sono molteplici: Let down (Y.Saban,B.Cakir ), Push down, SPQR (V.Finocchi), Cottle etc..
Tutte hanno in comune la preservazione della normale anatomia del naso, in modo da ottenere un risultato estetico che si avvicini il più possibile al naso naturale.
Questo permette di ridurre il rischio di sgradevoli risultati estetici palesemente chirurgici e quindi poco naturali e, contemporaneamente, rende più breve il periodo di recupero nel post-operatorio.
Nella mia esperienza, ritengo che circa il 70-80% dei nasi da correggere abbiano l’indicazione ad essere operati con tecniche di preservazione; sono esclusi i casi con una curvatura (gobbetta) molto accentuata del dorso. In queste ultime situazioni è necessario utilizzare le tecniche tradizionali e non la preservation rhinoplasty.
Questa innovativa modalità di intervento, oltre ad essere un’ulteriore evoluzione tecnica del precedente approccio, ha apportato vantaggi notevoli quali:
Parlando di questa tecnica innovativa, è importante puntualizzare che in una certa percentuale di pazienti, è ancora necessario intervenire usando la tecnica tradizionale, che comunque può giovarsi positivamente dell’approccio più conservativo della Preservation Rhinoplasty.
Un altro aspetto importante è rappresentato dal fatto che le incisioni vengono eseguite internamente, con assenza di cicatrici esterne e se necessario permettono un accurato rimodellamento anche della punta.
Per concludere, possiamo affermare che la Preservation Rhinoplasty rappresenta oggi un grande traguardo e ci permette di ottenere risultati naturali con trauma operatorio estremamente ridotto.